Il gruppo di lettura del lunedì mette a fuoco il tema delle relazioni familiari, le dinamiche che innescano, gli effetti che creano nella quotidianità.
«Sono nato senza chiederlo e morirò senza volerlo.
Almeno lasciatemi vivere come voglio!» Jim Morrison
«Avevamo imparato a convivere con le ombre nel loro regno, a sentire il terreno, a individuare gli ostacoli, gli avvallamenti e le sagome fugaci degli animali. Anche noi, come loro, volevamo vivere la notte, viaggiare nel silenzio e trascorrere il giorno nel nostro nascondiglio, da cui muoverci rapidamente solo in caso di necessità o di pericolo» La manutenzione dei sensi di Franco Faggiani
Ho letto questo libro e ha risvegliato la mia curiosità.
È un romanzo sulla paternità e sulla figliolanza.
C’è Leonardo Guerrieri, un vedovo cinquantenne, Martino Rochard un ragazzino in affido temporaneo.
C’è Chiara, la moglie defunta di Leonardo che guida le due scelte importati e poi c’è Nina la figlia di Leonardo e Chiara, presenza quasi marginale ma fondamentale.
Questo il nucleo familiare, ma poi c’è la famiglia allargata, la famiglia delle relazioni quelle che nascono da una stima che diventa affetto generato nelle esperienze.
«Non si deve misurare la virtù di un uomo dalla sua eccezionalità ma nel quotidiano» Blaise Pascal
E poi c’è la natura, quelle delle montagne delle Alpi piemontesi, che come una grande madre insegna, lascia un segno nelle vite di Leonardo e soprattutto di Martino. C’è un corpo che fatica e che impara.
Siamo come argilla che veniamo plasmati dalle circostanze. La natura, l’abitazione isolata, la piccola comunità che ha accolto Leonardo e Martino, Augusto e la sua famiglia, gli animali agiscono sulle vite di Leonardo e Martino come una manutenzione dei sensi, del sentire.
In uno dei primi capitoli Leonardo dice: “Io non ero suo padre, lui non era mio figlio. Qualcun altro avrebbe provveduto.”, ma come finirà il libro…
Dal sito della casa editrice Fazi Editore:
A un incrocio tra casualità e destino si incontrano Leonardo Guerrieri, vedovo cinquantenne, un passato brillante e un futuro alla deriva, e Martino Rochard, un ragazzino taciturno che affronta in solitudine le proprie instabilità. Leonardo e Martino hanno origini ed età diverse, ma lo stesso carattere appartato. Il ragazzo, in affido temporaneo, non chiede, non pretende, non racconta: se ne sta per i fatti suoi e non disturba mai.
Alle medie, però, a Martino, ormai adolescente, viene diagnosticata la sindrome di Asperger.
Per allontanarsi dalle sabbie mobili dell’apatia che sta per risucchiare entrambi, Guerrieri decide di lasciare Milano e traslocare in una grande casa, lontana e isolata, in mezzo ai boschi e ai prati d’alta quota, nelle Alpi piemontesi.
Sarà proprio nel silenzio della montagna, osservando le nuvole in cielo e portando al pascolo gli animali, che il ragazzo troverà se stesso e il padre una nuova serenità. A contatto con le cose semplici e le persone genuine, anche grazie all’amicizia con il burbero Augusto, un anziano montanaro di antica saggezza, padre e figlio si riscopriranno più vivi, coltivando con forza le rispettive passioni e inclinazioni.
Una storia positiva è al centro di questo romanzo che trabocca di umanità e sensibilità autentiche e che contiene una riflessione sul labile confine che divide la normalità dalla diversità.
Un romanzo sul cambiamento, la paternità, la giovinezza, in cui padre e figlio ritroveranno la loro dimensione più vera proprio a contatto con la natura, riappropriandosi di valori irrinunciabili come la semplicità e la bellezza.
«Il male di vivere, oggi, si cura ad alta quota e la fuga dalla città spesso diventa una salvezza».
Zita Dazzi, «Robinson – la Repubblica»
«La manutenzione dei sensi si sviluppa seguendo una rotta interiore originale e commossa».
Sergio Pent, «TTL – La Stampa»
«In questo libro, il lutto, la malattia diventano le armi di una salvezza che ha tutta la forza del vento».
Jessica Chia, «Corriere della Sera»
«Nel romanzo di Faggiani, la montagna diventa il posto in cui la voce del sentimento riecheggia con discrezione tra i boschi e le vette innevate».
Giulia Ciarapica, «Il Messaggero»
«Un romanzo riuscito, sfaccettato e sentimentale, nel miglior senso possibile».
Bianca Garavelli, «Avvenire»
«Romanzo verissimo, che intreccia amori, progetti e sogni, e che pretende di essere letto».
«Gioia»