Rimandano all’estenuante ciclo della vita, la nascita e la morte, all’inizio e alla fine delle cose: la bellezza, la vita, il sole, i colori, la pioggia. Ma rimandano soprattutto a soppesare la fine della fine che è fine di ogni cosa, seppur con tanta bellezza attorno. Per me spesso i fiori sono un correlativo oggettivo della memoria, e come tali ne faccio un mausoleo di parole. Ma sono anche la bellezza dell’effimero che fa respirare e guardare al mondo.
Non faccio distinzioni, amo tutti i fiori che crescono nella terra. Acquisto fiori recisi solo quando le giornate grigie dell’inverno diventano difficili e serve bellezza. Ma non posso rinunciare a guardare le distese di girasoli, guardarli per ore mentre cala la luce. Mi riportano a mia madre. E i papaveri, soprattutto quelli che crescono lungo i fossati, e la rosa bianca, mi riconducono alle poesie di Attilio Bertolucci e agli anni in cui le leggevo molto spesso.
La vita, la morte, la bellezza: loro dicono molte cose che poi chi sta in ascolto può scrivere su carta o anche solo tenere a mente. Ma anche il verbo seminare, mettere semi: piantare piante, seminare idee, sentimenti, piccoli gesti, un quotidiano di semina che può metter radici e dare un senso di prosecuzione, di prolungamento.
Parlo spesso anche agli oggetti inanimati, parlo ai cani, anche a quelli che non sono miei, e parlo ai fiori. Spesso bisbiglio loro qualcosa mentre faccio giardinaggio, spiego loro che li sto rinvasando per farli stare più comodi, o spostando di posto per farli stare più al caldo. I fiori, le mie piante, gli oggetti che mi circondano, fanno parte della realtà da cui traggo parole, idee, fatti, per metterli in versi.
Assolutamente sì. Sono nata fotografa, e lo sono in parte ancora anche se ho smesso di farne un mestiere, e sono vissuta di pellicola in bianco e nero in cui le luci sono ancora più incisive. Amo inquadrare un oggetto per fotografarlo o per scriverne, amo scegliere quale luce far entrare e quale no, quali parole, quali oggetti: sono, fotografia e poesia, i due luoghi al mondo in cui posso scegliere con libertà. Amo il fotografo Luigi Ghirri, da cui ho appreso tutto questo, e molto altro.
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